Dakar 1989: l’ultima per “Findus”
Per Giampiero Findanno la Parigi-Dakar è finita anticipatamente per un brutto ruzzolone che ha fatto tenere a molti il fiato sospeso. Il pilota perugino, che si era accasato alla Yamaha Sonauto solo una settimana prima del via della gara, è infatti caduto il 6 gennaio al chilometro 160 della selettiva Tahoua-Talcho, finendo a 90 km/h in una buca coperta dal fesh-fesh, e battendo violentemente il capo.
Soccorso da una equipe medica della TSO che ha richiesto l’immediato intervento dell’elicottero, durante il trasporto all’ospedale Gamkallè di Niamey, Findanno ha perso conoscenza, rimanendo in uno stato di corna vigile per circa un’ora e mezza. Visitato immediatamente, le sue condizioni sono state giudicate però soddisfacenti dai medici francesi che ne hanno autorizzato il rientro in Italia effettuato con un volo speciale della TSO.
Dopo l’arrivo a Fiumicino, Findanno è stato trasportato a bordo di una autoambulanza, al Policlinico di Perugia dove, dopo alcuni esami, gli è stato riscontrato un trauma cranico con sospetta lieve frattura, contusioni all’occhio e al gomito destro. La prognosi è ancora riservata ma dovrebbe essere sciolta entro pochi giorni. Dell’incidente Findanno non ricorda assolutamente nulla.
«Mancavano pochi chilometri alla fine della selettiva quando improvvisamente forse per un attimo di distra-zione mi sono ritrovato in terra. Penso di avere sbattuto violentemente il mento ma è un ricordo vago. Mi hanno poi detto che sono finito in una buca, un incidente banale che si poteva evitare anche in considerazione del fatto che non andavo fortissimo».
È amareggiato, non lo dice ma la Dakar gli manca.
«Un vero peccato perchè quest anno potevo arrivare sesto o settimo a Dakar Che fossi in forma lo dimostrava la classifica, che mi ha visto costantemente tra i primi dieci».
Al pilota perugino tocca ora un lungo periodo di convalescenza. Parlare dell’edizione numero dodici è decisamente prematuro.
Fonte motosprint