Mercandelli e Grassotti con le 125 verso la Dakar 1988
Carlo Alberto Mercandelli aveva la concessionaria Volkswagen che vantava la più numerosa clientela motociclistica su tutto il territorio italiano. Dal suo salone di Casale Monferrato uscivano le auto dei piloti del cross, dell’enduro e anche della velocità.
C’era un perché a questo, e la ragione va oltre l’immancabile sconto. Carlo Alberto dopo essere stato un pilota di cross di ottimo livello era rimasto nel giro come responsabile giovanile del cross nazionale. Una’attività che aveva mantenuto viva la passione e la voglia di guidare.
Così dopo una prima esperienza alla Parigi-Dakar ’86, ed il quindicesimo posto assoluto e primo di classe (con una Yamaha 350) al Rally dei Faraoni, ritentò l’avventura.
«Gli impegni con la FMI mi tengono occupato da febbraio ad ottobre, e mi restano. i mesi invernali da dedicare alla moto. Così mi sono avvicinato ai rally e in Africa ho trovato il mio terreno preferito. L’Africa è meravigliosa. Il contatto ed il contrasto tra terra e cielo offrono sensazioni uniche».
Non mancano neppure gli imprevisti...
«Già, nel 1986 dopo una decina di giorni di gara un ragazzino nella notte mi rubò gli stivali. Partii per la tappa in scarpe da ginnastica ma non feci molta strada. Sono caduto quasi subito ritirandomi per una lussazione alla clavicola».
Quest’anno le difficoltà te le sei andate a cercare correndo con una 125.
«Certo è un po’ una follia, e se ci avessi pensato sopra probabilmente avrei rinunciato a questa avventura. Invece la decisione è stata maturata in tutta fretta. la Yamaha-Belgarda si è offerta di aiutarmi purché corressi con una 125 Ténéré di serie».
Molto più ponderata è stata la scelta di Giovan Battista (detto «Batti») Grassotti, iscritto alla Parigi-Dakar con una Aprilia Tuareg Rally 125.
«L’idea di correre con una 125 mi è venuta lo scorso anno mentre da Niamey rientravo a Parigi dopo essermi ritirato.
Essere il primo ad arrivare a Dakar in sella ad una 125 sarebbe meraviglioso, naturalmente sarei contento di farcela insieme a Mercandelli. io davanti e lui dietro».
Avere un compagno di cilindrata, anche se avversario di marca, ti sarà di aiuto?
«Sicuramente. Sono molto felice di non essere il solo a provarci. In due possiamo darci una mano ed abbiamo maggiori probabilità di farcela».
Tu ci credi?
«Tecnicamente non vedo perché una buona 125 moderna non dovrebbe riuscirci. Il problema sarà che, non essendo veloci, saremo costretti a guidare per molte ore al buio».
Ndr. La Dakar di Mercandelli si fermò il 4 di gennaio nella tappa Sahan Berry-Bir Larache. Quella di Grassotti durante la quinta tappa.
Fonte Motosprint
Si ringrazia Clemente Chiappa per le foto