Luigi Algeri e la sua Dakar 1990
Alla prepartenza di Milano si era presentato in un assetto a metà tra lo spiritoso e il dimesso. poi in gara ha fatto vedere quanto ci sapevi fare giungendo fino al traguardo con una moto decisamente malconcia.
Ti eri presentato con la moto sul carrello, ma poi…
«É vero, in quel momento avevo tutto con me e non avevo ancora accordi con nessuno per i ricambi.
A Parigi ho caricato una borsa sul camion di Grassotti ed un motore su un Tatra; questo mi doveva servire ad Agadez, solo che il camion non c’era ed io non sarei stato in grado di sostituirlo perché avevo la febbre.
Cosi nella seconda parte della Dakar non ho più potuto usare la quarta poiché era divenuta rumorosissima ed avevo paura di rimanere a piedi: ho corso anche col monoammortizzatore, praticamente scoppiato, che sono riuscito a sostituire poco prima del traguardo.
La mia moto era una Yamaha TT già impiegata da Maletti nella Dakar ’87, l’ho smontata tutta e rimontata come era in origine.
Quanto al mio risultato, (33° nell’assoluta n.d.r.) ho perso parecchio tempo poiché, oltre al motore. anche la sospensione posteriore ha dato seri problemi costringendomi a riparazioni di fortuna».
Si ringrazia Alfredo Margaritelli per la collaborazione.