Cyril Neveu aveva ventuno anni quando decise di schierarsi alla partenza della prima Dakar nel 1978. Padre e fratello come assistenti, e la sola esperienza nella Abidjan – Nizza dell’anno precedente. Non aveva un passato motociclistico importante e, per sua stessa ammissione, non era altro che un “fannullone”. Aveva i soldi contati per partire, e scelse una Yamaha XT500, la stessa con la quale Thierry Sabine aveva partecipato alla storica Abidjan-Nizza perché era un mezzo non velocissimo, neanche per l’epoca, ma robusto. Una moto inglese costruita… in Giappone, dunque affidabile.
Pur essendo stato campione francese di enduro, Neveu non aveva particolari ambizioni di successo. Voleva vivere l’avventura, e dunque per prima cosa doveva arrivare a Dakar. Il resto sarebbe venuto da solo. Fu così che, sin dal primo giorno, Neveu si rivelò pilota intelligente e furbo, opportunista e molto “regolare”. Con questa semplice strategia di gara riuscì a correre il minimo di rischi e a progredire anche nella classifica.
Neveu, in quella prima edizione della Dakar, riuscì a vincere non per le doti di guida, ma perché seppe utilizzare quelle caratteristiche sconosciute nello sport motoristico che sarebbero diventate cruciali alla Dakar: saggezza, concentrazione e costanza. Neveu andò in testa alla prima edizione della Dakar nel corso della sesta tappa tra Gao e Bamako, quando il leader Schaal fu costretto al ritiro. Il giorno successivo, tra Bamako e Nioro du Sahel, un solo concorrente arrivò in tempo utile all’arrivo previsto, Philippe Vassard.
Thierry Sabine, tuttavia, introdusse una delle regole chiave della Dakar, prolungando il tempo di arrivo fino all’inizio della tappa successiva. Neveu fu quindi riammesso in gara, e vi rimase in testa fino all’arrivo a Dakar.
La prima vittoria aprì a Neveu le porte della notorietà, e con l’avvento della grande epopea delle Case ufficiali, anche del successo economico. Neveu corse con Yamaha e Cagiva, e Honda gli affidò la leggendaria NXR bicilindrica.
Il suo record di cinque vittorie poté resistere fino al 1998, anno nel quale Stephane Péterhansel vinse la sua sesta Dakar con la Yamaha ufficiale. Ritiratosi dalle corse, Neveu rimase “nell’ambiente”, assumendo la guida dell’unico Rally che non aveva mai vinto, il Tunisia. (fonte moto.it)